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ScriptaVana
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Posted - 08/08/2007 : 22:23:13
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Prendo spunto dalla discussione avviata da Jorge da Burgos in http://www.villaggiomedievale.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=643
La filigrana è un elemento essenziale nella produzione della carta, essenzialmente corrisponde al marchio identificativo del produttore.
Semplificando all’estremo. La pasta di stracci (massimamente di lino o canapa per il Mediovo, almeno fino alla affermazione del cotone, per quest'ultimo sarebbe da analizzare l'incidenza come prodotto destinato alla confezione di capi di abbigliamento essendo la produzione di carta un sottoprodotto della produzione tessile, in altri termini non si coltivano fibre destinate primariamente alla produzione cartaria) viene stesa su di un telaio formato da una trama e un ordito; su questo canovaccio, sempre a filo, veniva tracciato un simbolo grafico che identificava come marchio la bottega di produzione: la filigrana.
In alcune carte “artigianali” contemporanee la traccia dell’ordito è volutamente visibile: si parla di “vergellatura”; chi volesse impiegare della carta in un contesto di rievocazione dovrebbe badare che questo elemento non sia presente, poiché la carta medioevale ne è priva per le caratteristiche intrinseche dello spessore [da emendare: se è visibile la filigrana lo è parimenti la vergellatura, ça va sans dire].
Al contrario si dovrà fare attenzione circa la presenza di filigrane, in particolare al loro aspetto.
La filigrana medioevale non riporta mai per esteso il nome o la località di produzione, ne consegue che carte di produzione contemporanea, sia pure di straccio, che rechino in caratteri evidenti il nome del produttore (esempio: FA***ANO - corretto spot pubblicitario), non possono essere utilizzate in un contesto di ricostruzione. Salvo ricavare lacerti ritagliando la carta intorno al marchio.
Esistono diversi repertori di filigrane, il più celebre è CHARLES MOÏSE BRIQUET, Les filigranes. Dictionaire historique des marques du papier dès leur apparition vers 1282 jusqu’en 1600, Genève 1907, ristampa Allan, Amsterdam 1968.
Il repertorio riproduce circa 16000 filigrane definendone localizzazione e cronologia divenendo quindi uno strumento essenziale per la datazione dei documenti, in assenza di indicazioni cronologiche palesi, e per lo studio del commercio e circolazione della carta.
Il repertorio, e altri modellati sull’esempio, è organizzato catalogando le filigrane per “simboli”, partendo dai più diffusi.
Un’idea la si può avere consultando i siti http://www.ksbm.oeaw.ac.at/wz/wzma.php http://www.piccard-online.de/
Purtroppo non sono riuscito a trovare su web un sito con la versione elettronica del Briquet, l’unico segnalato è http://linux,lettere,unige.it/briquet relativo a Le filigrane degli archivi genovesi, riproduzione del lavoro omonimo del Briquet, non attivo.
Postilla: a questo punto proporrei il riconoscimento del titolo di “benemerito” a Jorge da Burgos, che è stato capace di destare da ozi e torpori. A Jorge il mio ringraziamento (anche se la mia pigrizia dissente).
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Modificato da - ScriptaVana on 09/08/2007 09:41:30 |
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mario
Ospite

Italy
33 Posts |
Posted - 27/01/2011 : 14:32:33
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Ad integrazione mi permetto segnalarVi alcuni testi che reputo interessanti per chi voglia approfondire l'argomento:
-Aurelio Zonghi: "Le marche principali delle carte fabrianesi dal 1293 al 1599" prima publ.del 1881 ed ancora reperibile in forma cartacea. Tale testo venne segnalato al Briquet, che già nel Dic.1881 scrisse allo Zonghi per avviare un rapporto di collaborazione e concludersi con il testo citato da Scripta.
-AA VV "Produzione ed uso delle carte filigrate in europa /sec.XIII-XX)" pubblicato da Pia università dei cartai di Fabriano di cui segnalo un capito sul rapporto Briquet-Zonghi ed uno studio con tabella riassuntiva sull'evoluzione delle forme per carta dal XIII al XIX sec.
-G.Castagnari : "L'arte della carta nel secolo di Federico II" sempre della Pia Università dei cartai nelle cui note sono riportate in forma grafica le più antiche filigrane conosciute. La forma più antica, riportata dal Briquet, è datata 1282 con disegno a "croce greca" rinvenuto da Archivio di Stato di Bologna ( serie Potestà) , molto simile ( ma non identica) a due immagini del 1293 citate dallo Zonghi. Riproduzioni elementari di lettere alfabetiche e 8 orizzontale sono le forme che appaiono su documenti tra il 1294 e 1300.
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ScriptaVana
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3080 Posts |
Posted - 27/01/2011 : 14:46:12
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Grazie della segnalazione.
BV |
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marioc
Visitatore
8 Posts |
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ScriptaVana
Amministratore
    
3080 Posts |
Posted - 08/02/2012 : 05:30:52
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Grazie della importante segnalazione.
Qui il link corretto.
BV |
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